Matrimonio polinesiano, una cerimonia nella leggenda

 

Un adagio popolare recita che per far si che un matrimonio nasca sotto i migliori auspici occorrono una cosa nuova, una vecchia, una prestata e una blu. Ecco allora la nostra ricetta. Una cosa nuova: il sorprendente impatto con una terra esotica e affascinante, incastonata tra mare e cielo in uno scenario naturale mozzafiato, ricca di panorami unici e variegati. Una cosa vecchia: la serenità e la gioia di vivere di un popolo che da più di mille anni scandisce le giornate secondo ritmi ancestrali, insieme alla radicata tradizione di squisita ospitalità che da sempre lo caratterizza. Una cosa prestata: un´esperienza irripetibile in un angolo di paradiso che offre generosamente la sua natura, il suo mare e la sua cultura. Un viaggio da tenere per sempre tra i ricordi più preziosi.Una cosa blu: l´Oceano Pacifico intrappolato nelle meravigliose lagune polinesiane. Le tonalità più incredibili dal turchese all´oltremare che colorano il contesto perfetto per un momento assolutamente unico.

La leggenda polinesiana

C´era una volta la bella principessa Hotuhiva. La fanciulla cresceva spensierata nell´isola natia dove trascorreva il tempo in giochi con un coetaneo, Teaonuimaruia. Finché, un triste giorno, fu costretta a lasciare il proprio villaggio per seguire il padre nell´isola di Raiatea, dove egli sarebbe divenuto re.

Pur in mezzo al fasto e alle ricchezze Hotuhiva deperiva. Invano furono convocati tutti i più valenti guaritori dell´isola: la fanciulla pareva incurabile. La causa delle sue sofferenze era il mal d´amore: aveva lasciato il cuore con Teaonuimaruia nei luoghi della sua infanzia.
Al re suo padre non restò che affidare la figlia a un´imbarcazione e sperare che i venti più favorevoli la potessero condurre fino all´isola dell´amato.Ma una volta giunta nella terra d´origine venne rapita dai guerrieri di un capo locale, invaghitosi della bella sconosciuta.
Ben presto, però, si accorse che nel cuore della giovane non c´era posto per lui e, indispettito, la concesse ogni notte a un uomo diverso. Finché Teaonuimaruia riconobbe nella splendida giovane la bimba con cui soleva giocare fanciullo, uccise il capo cattivo e sposò Hotuhiva.

Il bianco era un must anche nella tradizione polinesiana: le trame preziose che decoravano i pareo nuziali venivano filate da mani esperte, ed erano arricchite da intrecci di felci. Sul candore delle vesti spiccava l´allegra policromia dei copricapi, strutture rigide su cui venivano innestate piume colorate. E il bouquet fornito gratuitamente da Madre Natura.

La tradizione

Nulla è più importante dell´amore, lo sanno bene gli abitanti degli arcipelaghi polinesiani, che stupirono persino il freddo Capitano Cook con i loro modi aperti e gentili e con la solarità che da sempre contraddistingue tutti i riti e i rapporti sociali. Soprattutto il legame più importante: il matrimonio.

Le nozze erano vissute come una vera e propria festa collettiva che poteva durare anche una settimana. Le giornate erano scandite da gesti rituali legati a simboli specifici, e i preparativi per il grande banchetto cominciavano con molti mesi d´anticipo.

Era la sposa che portava i doni con sé in occasione della visita all´abitazione del futuro marito. Durante la vigilia la coppia riceveva gli ospiti circondata da tutti i doni, a testimonianza della fertilità e dell´opulenza cui quest´unione avrebbe portato. Contrariamente alle abitudini occidentali, invece, l´onere del banchetto spettava alla famiglia dello sposo.

Le danze accompagnavano o seguivano i momenti più intensi del cerimoniale, come la formulazione dei riti propiziatori da parte del prete e dei genitori degli sposi, oppure durante il ricchissimo banchetto che veniva offerto dopo lo sposalizio. Curiosamente, durante la vigilia si teneva l´equivalente di un occidentale "addio al celibato": amici e parenti improvvisavano veri e propri ricevimenti allietati da danze e canti per festeggiare la nuova vita intrapresa dai loro cari.

La cerimonia

Vahine e tane, sposa e sposo, signora e signore. Ogni coppia che giunge in Polinesia Francese può assaporare la sensazione di essere stata trasportata per magia in uno degli ultimi Eden sulla terra.
Eden incontaminato, fatto di bianche spiagge, cime verdeggianti e lagune trasparenti; Eden che permette ai suoi ospiti di chiudere il mondo all´esterno, assistiti con gentilezza e discrezione dagli operatori delle strutture ricettive: resort di ottimo livello nascosti nella vegetazione, piccole e linde guest-house o fare che letteralmente emergono dal turchese delle lagune .

Non stupisce, quindi, che in questa terra consacrata all´amore una nuova moda stia riscuotendo sempre maggiore successo tra le coppie, che siano in viaggio di nozze o meno: il rinnovo dei voti nuziali con una cerimonia che unisce il fascino delle tradizioni, il colore del rito e la bellezza unica della cornice naturale. Un cerimoniale ispirato a quello cui si è sopra accennato viene officiato, naturalmente senza alcun valore legale, in alcuni degli hotel sparsi sugli arcipelaghi principali. Ma per chi vuole vivere un´esperienza unica il Tiki Theatre Village, la ricostruzione di un antico villaggio polinesiano a Moorea, offre una fastosa celebrazione, ispirata alle antiche tradizioni.

Il "rito" officiato al Tiki Village inizia con il viaggio sulle canoe, alla volta del villaggio in cui si celebrerà la cerimonia.
Qui, i giovani del luogo si prendono cura della coppia con riti mutuati dalla tradizione regale: massaggi con olio di monoï per lei, e body-painting ispirato ai tatuaggi per lui.

Quindi, ultimata la vestizione con pareo tradizionali, la coppia viene condotta di fronte al capo della comunità, che pronuncia le preghiere e gli incantesimi di buon auspicio, tradotti da un interprete per la vahine e il tane. Gli sposi ricevono, infine, un nome tahitiano e un "certificato" di matrimonio, redatto su una speciale pergamena di corteccia di palma (tapa).

I festeggiamenti continuano con le diverse alternative offerte dal cerimoniale: una processione nel villaggio con gli sposi adagiati su sedie regali, portate a spalla da giovani polinesiani, o una spettacolare esibizione di canti e danze.
 

LE CERIMONIE

Ormai da qualche anno (2010) i matrimoni polinesiani possono essere validi anche a livello civile! Contattateci per preparare insieme a voi la vostra bellissima cerimonia di nozze: polinesia@viaggidinozze.net indicando oltre ai vostri nomi anche tutti i dettagli per potervi consigliare al meglio!

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