INFORMAZIONI UTILI
DOCUMENTI E PERMESSI
Per entrare alle Maldive ai cittadini italiano è necessario il passaporto elettronico (deve avere validità non inferiore a 1 mese dalla data prevista di rientro), e il biglietto aereo di rientro o di proseguimento per un altro paese.
Il visto è rilasciato direttamente all’arrivo per un periodo massimo di 30 giorni, oltre tale periodo è necessario rinnovarlo in loco per un massimo di due volte pagando una piccola tassa per ogni ulteriore giorno di soggiorno. All’arrivo è inoltre richiesta una prenotazione alberghiera, in mancanza della quale si viene indirizzati ad una delle agenzie locali presenti in aeroporto per confermare almeno la prima notte, nella capitale o in un’isola turistica.
COME COMPORTARSI
Alle Maldive, essendo un paese musulmano, è richiesto anche ai turisti di seguire alcune minime regole di comportamento che devono essere tenute ben presenti durante tutto il soggiorno.
Innanzitutto per chi ama prendere il sole è da notare che in tutto l’arcipelago sono assolutamente proibiti sia il nudismo sia anche il topless: l’unica eccezione potrebbe essere rappresentata solo dai resort con spiaggia privata per ogni bungalow, come ad esempio il Nika che permette di vivere la propria privacy al riparo da sguardi indiscreti, oppure nel caso di escursione individuale in qualche isola completamente deserta.
E’ inoltre richiesto alle donne durante le visite ai villaggi locali di coprirsi le spalle (vanno benissimo anche le normali tshirt con le maniche corte) e le gambe almeno fino al ginocchio: in caso di escursioni il consiglio più semplice è quello di portare con sé un pareo in modo da essere sempre pronti a questa evenienza (alle Maldive se ne possono acquistare di tutti i tipi e colori).
Maggior cura va inoltre riposta nel caso di visite alle moschee di Male’ o delle altre isole: in questo caso è richiesto di ben coprire braccia e gambe senza eccezione alcuna.
Per quanto riguarda l’alcool, essendo il turismo una fonte fondamentale di introito, ne è tollerato il consumo in modiche quantità; ne è comunque vietata l’introduzione personale, ma ogni resort e ristorante dispone ovviamente di vino e di alcolici importati di vario tipo.
Da notare anche che durante il Ramadan (il mese sacro) anche ai turisti non è permesso mangiare e bere in pubblico, divieto che vale però solo per la capitale e per le isole abitate dai maldiviani, mentre nulla cambia durante il soggiorno nelle isole turistiche.
Le mance, pur non essendo obbligatorie, sono fortemente consigliate, sia per il cameriere del ristorante sia soprattutto per il personale del resort: a volte viene proposto ai turisti il versamento di un’unica regalia che verrà poi suddivisa a tutto il personale in base al proprio ruolo, ma è sempre consigliabile (se meritata, ovviamente) anche una mancia individuale a chi si è occupato della camera e del servizio al tavolo.
Per quanto riguarda le fotografie, essendo un paese musulmano è vietato scattare foto nelle moschee, ma anche nei luoghi indicati dai classici cartelli con il simbolo sbarrato da una barra rossa (ad esempio nel museo di Male’ e al National Security Building). Per quanto riguarda le persone è buona norma chiedere il permesso alla persona alla quale si vorrebbe scattare una fotografia, richiesta alla quale spesso segue un rifiuto dettato dalla timidezza di questo popolo. Nessuna mancia è dovuta o richiesta in caso di assenso.
Non sono invece né gradite le relazioni omosessuali ed è quindi richiesto anche ai turisti di confinare all’interno della propria camera ogni effusione; da tenere presente che eventuali partner maldiviani potrebbero incorrere davvero in grossi guai, in quando alle Maldive le relazioni tra persone dello stesso sesso sono illegali per legge.
DOVE DORMIRE E MANGIARE (in generale)
Un soggiorno alle Maldive è quanto di più bello si possa desiderare se si amano spiaggia, sole e mare… è consigliabile partire per le Maldive con già in tasca la prenotazione per uno dei molti resort turistici, ma per gli irriducibili del “fai da te” è possibile comunque provvedere alla stessa direttamente in loco. Proprio all’uscita dall’area doganale sono infatti presenti i banchi di prenotazione sia delle agenzie turistiche locali sia di molte catene di hotel, a volte anche con offerte in piena concorrenza tra loro per accaparrarsi il cliente dell’ultima ora. Da notare che nei periodi di alta stagione (in genere a cavallo di Natale e Capodanno, da metà gennaio a metà aprile, e tutto il mese di agosto) questa scelta non è consigliata perché la ricettività delle isole è comunque limitata e si incappa spesso nel rischio di non trovare posto o di essere costretti a prenotare resort a prezzi decisamente elevatissimi. C’è infatti sempre da tenere presente che qui non arrivano solo turisti italiani legati alle ferie del Belpaese, ma viaggiatori davvero da tutto il mondo, con il risultato che anche in quelli che per noi sono i cosiddetti “mesi morti” sulle isole maldiviane c’è un vero e proprio boom legato alle ferie di altre nazionali, per esempio i sudafricani le prendono d’assalto durante il loro inverno, da luglio a settembre.
Se si hanno molte notti a disposizioni, è anche possibile soggiornare una notte a Malé (esistono piccoli hotel anche da poche decine di euro a notte) e decidere poi con calma l’isola sulla quale poi spostarsi per il proseguio della vacanza. Da tener presente che alcuni voli di linea hanno il rientro verso l’Europa di notte o all’alba: in questi casi è possibile richiedere anche una camera d’appoggio in un hotel della capitale alla fine della vacanza, in modo da lasciare i bagagli, visitare la città, cenare con calma, e quindi tornare in aeroporto per il checkin del proprio volo. Soluzione ancora più comodà è rappresentata dal prendere una camera nell’unico hotel presente su Hulhule, l’isola aeroporto, dotato anche di una Spa.
Da segnalare che ad oggi ai turisti è fatto divieto di soggiornare nelle isole abitate dai maldiviani (le cosiddette “isole dei pescatori”) ma solo nei resort turistici e negli hotel della capitale, mentre per casi particolari è possibile chiedere speciali permessi in deroga (soprattutto nel caso si disponga di un invito motivato da parte di un abitante in loco). Anche questa regola sembra comunque che stia per essere presto superata in segno dell’evoluzione e del turismo: sono in previsione delle gare d’appalto per la costruzione di nuovi resort anche su isole già abitate dai maldiviani, prevalentemente nell’atollo di Addu.
Dove mangiare: trattandosi di isole prevalentemente occupate da un solo resort, la scelta su dove mangiare è ovviamente obbligata, salvo rari casi di isole vicinissime tra loco che consentono di variare la cucina scegliendo tra i vari ristoranti a disposizione (trasferimenti permettendo, in quanto di norma dopo il tramonto le barche non escono in mare, salvo rare eccezioni).
A Male’ la scelta è leggermente più ampia per ovvi motivi (la capitale vanta il più alto tasso al mondo di densità demografica), ma soprattutto è qui l’unica possibilità per provare la vera cucina maldiviana, che nelle isole turistiche viene invece “addolcita” per venir incontro ai gusti occidentali. Da provare quindi uno dei numerosi tea shop dove con una spesa davvero minima si possono ordinare vari piattini piccanti e speziatissimi a base soprattutto di verdure e di pesce, il tutto rigorosamente senza alcolici ma accompagnato da ogni tipo di tè.
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